Ginocchio: ruolo dei muscoli flessori
Quale ruolo svolgono i muscoli flessori?
Il ginocchio è l’articolazione intermedia dell’arto inferiore. E’ un’articolazione che ha principalmente due gradi di libertà, la flesso-estensione, e la rotazione interna-esterna. Il primo predomina in ampiezza sul secondo, il quale può avvenire solamente quando il ginocchio è in posizione di flessione.
La flessione è il movimento che avvicina la faccia posteriore della gamba, alla faccia posteriore della coscia.
La muscolatura del ginocchio è costituita da 9 muscoli, 7 di questi sono muscoli flessori e sono contenuti nella loggia posteriore della coscia:
– BICIPITE FEMORALE
Formato da un CAPO LUNGO (di due articolazioni) e di un CAPO BREVE (di un’articolazione).
Il capo lungo ha origine dalla tuberosità ischiatica con un capo comune al m. semitendinoso.
Il capo breve ha origine dal labbro laterale della linea aspra e dal setto intermuscolare laterale.
I capi si uniscono in un ventre unico che si inserisce alla testa della fibula.
L’azione del m. bicipite femorale è quella di flettere e ruotare la gamba all’esterno, è l’unico rotatore esterno dell’articolazione del ginocchio, ed è antagonista di tutti i rotatori interni.
– SEMIMEMBRANOSO
Ha origine dalla tuberosità ischiatica, è in stretta relazione con il m. semitendinoso.
Si inserisce sulla superficie posteriore del condilo mediale della tibia.
La sua azione è simile al quella del m. semitendinoso, nell’articolazione del ginocchio flette la gamba ruotandola all’interno.
– SEMITENDINOSO
Ha origine con un capo sulla faccia superiore della tuberosità ischiatica e termina sul lato mediale della tibia, dove si inserisce tramite la zampa d’oca superficiale insieme al m. gracile e al m. sartorio.
Partecipa alla flessione e rotazione interna della gamba.
– SARTORIO
Ha origine dalla spina iliaca anteriore e discende avvolta da una fascia attraverso la coscia fino alla zampa d’oca superficiale.
Si inserisce alla tuberosità tibiale e sulla fascia crurale.
Questo muscolo flette l’articolazione del ginocchio, e a ginocchio flesso agisce assieme agli altri muscoli della zampa d’oca come rotatore interno della gamba. Permette anche la flessione dell’articolazione dell’anca.
– GRACILE
Ha origine dalla faccia anteriore del ramo ischio-pubico
Si inserisce sul lato mediale della tibia.
La sua azione è quella di flettere la gamba sulla coscia, a ginocchio esteso funziona da adduttore della coscia e flessore dell’articolazione dell’anca.
Il muscolo semitendinoso con il m. gracile e m. sartorio formano la zampa d’oca superficiale.
– POPLITEO
Ha origine nel condilo laterale del femore
Si inserisce sulla superficie posteriore della tibia
La sua azione e quella di flettere la gamba sulla coscia e di ruotare verso l’interno la gamba. È considerato il muscolo che “sblocca” l’articolazione del ginocchio all’inizio della flessione, quando si parte dalla condizione di estensione completa.
– GASTROCNEMIO
Ha origine dai condili del femore, uno mediale e l’altro laterale
Si inserisce sulla faccia posteriore del calcagno
La sua azione e quella di flessore della gamba sulla coscia e flessore plantare della caviglia.
Funzione muscolare
La flesso-estensione del ginocchio e la rotazione della tibia, permette l’orientamento del piede nello spazio. Con il piede appoggiato a terra, la flesso-estensione avvicina il corpo al terreno, e accorcia l’arto inferiore permettendo alle dita del piede di lasciare il terreno durante la fase di oscillazione del ciclo del cammino.
L’azione del muscolo POPLITEO come flessore del ginocchio è trascurabile, perché consiste nel ruotare internamente la tibia rispetto al femore contraendosi all’inizio della flessione del ginocchio per sbloccare l’articolazione.
Quando vengono trasportati carichi durante un cammino, l’attività di questo muscolo risulta aumentata per stabilizzare il ginocchio nella parte centrale della fase di appoggio.
I muscoli ISCHIOCRURALI (capo lungo del bicipite femorale, m. semitendinoso, m. semimembranoso), nel cammino, si contraggono eccentricamente alla fine della fase di oscillazione per ridurre la velocità di spostamento in avanti dell’arto oscillante.
Il muscolo SARTORIO è attivo per tutta la fase di oscillazione del ciclo del cammino.
Il muscolo GRACILE si contrae alla fine della fase di appoggio e all’inizio della fase di oscillazione del ciclo successivo del cammino.
Il muscolo BICIPITE FEMORALE contraendosi ruota all’esterno e flette la tibia rispetto al femore.
ATTIVITA’ QUOTIDIANE CHE IMPLICANO UNA MOBILITA’ IN FLESSIONE DEL GINOCCHIO
I movimenti di flessione del ginocchio si realizzano sul piano sagittale intorno ad un asse trasversale. Il grado di flessione lungo il piano sagittale va da 0° a 135°, per ogni grado di flessione ci saranno delle fibre in tensione ed altre allentate.
Le attività che richiedono una flessione fino a circa 117° sono esemplificate da :
SOLLEVARE UN OGGETTO DA TERRA richiede mediamente una flessione di 117° del ginocchio. Quando viene assunta questa posizione “accovacciata” il muscolo POPLITEO si contrae per evitare lo spostamento in avanti del femore rispetto alla tibia, il muscolo GASTROCNEMIO flette il ginocchio e ne controlla l’iperestensione.
SEDERSI SU UNA SEDIA richiede mediamente una flessione di 93° del ginocchio. L’azione di questi muscoli flessori è esemplificata dalla posizione seduta in cui la caviglia viene appoggiata sulla coscia.
ANDATURE i muscoli flessori del ginocchio si contraggono eccentricamente per decelerare la gamba quando il ginocchio è esteso per compiere un passo in avanti.
Per poter camminare è necessaria un’ampiezza di movimento del ginocchio variabile da una flessione massima di circa 60° all’inizio della fase di oscillazione in modo tale che il piede si stacchi da terra quando l’arto viene portato in avanti.
La MOBILITA’ DEL GINOCCHIO richiesta nella corsa a ritmo veloce, richiede un’escursione variabile da 11° di flessione al termine della fase di oscillazione fino a un massimo di 103° di flessione in prossimità della fase di oscillazione.
La corsa a ritmo lento necessità di una flessione minore per gran parte della fase di oscillazione rispetto alla corsa veloce.
SALIRE/SCENDERE LE SCALE richiede mediamente una flessione di 83° del ginocchio. In queste attività non è richiesta la contrazione dei muscoli flessori perché il movimento di flessione del ginocchio si realizza passivamente.
INFILARSI UNA CALZA: flessione del ginocchio in un arco compreso tra i 0° e 117°. In questa azione i muscoli si contraggono quando la flessione del ginocchio viene forzata alla fine dell’escursione.
MOVIMENTI DI ROTAZIONE INTERNA ED ESTERNA: La rotazione interna-esterna della gamba attorno al suo asse longitudinale avviene solamente quando il ginocchio è flesso. La posizione di riferimento utilizzata per la sua misura è con il soggetto seduto a gambe pendenti, con una flessione del ginocchio pari a 90° gradi.