I punti cardine della visita biomeccanica
La biomeccanica applicata al ciclismo ha conosciuto negli ultimi anni una notevole evoluzione, spostandosi sempre più verso un approccio personalizzato e scientifico. Tuttavia, molti sistemi di posizionamento in sella si affidano ancora a metodi standardizzati, applicando configurazioni “standard” che ignorano le differenze individuali tra i ciclisti. Questo approccio non tiene conto della complessità del gesto ciclistico e delle specificità fisiche e sportive di ciascun atleta. Una visita biomeccanica efficace deve invece basarsi su un’analisi approfondita delle caratteristiche individuali del ciclista, che includa parametri fisici, storia sportiva e condizioni attuali.
L’importanza della personalizzazione
Ogni ciclista è unico: età, corporatura, flessibilità, forza muscolare, coordinazione e mobilità articolare variano notevolmente da persona a persona.
Questi elementi influenzano direttamente la posizione ottimale in sella. Ad esempio, uno studio del 2021 pubblicato su Sports Science and Medicine Health (“Anthropometrics, flexibility and training history as determinants for bicycle configuration”) ha evidenziato la correlazione tra parametri come l’arretramento e l’altezza della sella e le caratteristiche di flessibilità e mobilità articolare del ciclista.La personalizzazione inizia con una valutazione dettagliata delle potenzialità e delle caratteristiche fisiche del ciclista. Test preliminari per misurare flessibilità, forza e mobilità articolare forniscono dati fondamentali per adattare il posizionamento in sella alle esigenze specifiche dell’atleta. Ad esempio, un ciclista con una limitata flessibilità lombare potrebbe necessitare di una posizione più eretta per prevenire dolori alla schiena e migliorare l’efficienza della pedalata.
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Il Gesto Ciclistico: “Una Catena Cinetica chiusa”
La pedalata è un movimento complesso che coinvolge l’intero corpo, operando in una catena cinetica chiusa. Questo significa che il piede, vincolato al pedale, si muove secondo una traiettoria circolare, obbligando il resto del corpo ad adattarsi dinamicamente a questa configurazione. La regolazione delle tacchette rappresenta un elemento cruciale del posizionamento in sella, poiché influisce sulla stabilità del piede e sull’efficacia della trasmissione della forza al pedale. La posizione ottimale del perno del pedale deve corrispondere alle teste metatarsali del piede per garantire una distribuzione uniforme della pressione e ridurre il rischio di lesioni.
La Sella: come l’inclinazione può influenzare la stabilità
Un altro elemento determinante è la corretta inclinazione della sella. Questa influenza non solo il comfort del ciclista, ma anche la biomeccanica del bacino e della colonna vertebrale. Una sella inclinata in modo errato può compromettere la mobilità del bacino, causando una retroversione pelvica e una conseguente inversione della curva lombare. Questo non solo rende difficoltoso il raggiungimento delle leve del manubrio, ma aumenta anche il rischio di dolori alla schiena e riduce l’efficacia della pedalata.Un’inclinazione adeguata permette al bacino di mantenere una posizione neutra, favorendo un appoggio stabile e un trasferimento di forza ottimale. La regolazione deve essere effettuata con strumenti di precisione, come livelle digitali, per evitare errori comuni che potrebbero compromettere il comfort e le prestazioni.
Adattamento e Monitoraggio Continuo
Il processo di posizionamento in sella non si esaurisce con una singola visita biomeccanica. Il corpo del ciclista richiede tempo per adattarsi alla nuova configurazione, e questo periodo di adattamento può variare da poche settimane a diversi mesi, a seconda delle condizioni iniziali. Durante questo periodo, è fondamentale che il biomeccanico segua da vicino l’evoluzione delle sensazioni del ciclista, apportando eventuali correzioni alla posizione.
In alcuni casi, possono essere necessarie fino a 10 visite di controllo per ottimizzare il posizionamento. Questo è particolarmente vero per ciclisti che partono da posizioni scorrette o che presentano problematiche fisiche acute, come dolori articolari o muscolari. La pazienza e la comunicazione tra biomeccanico e ciclista sono fondamentali per ottenere risultati duraturi e prevenire infortuni.
“personalizzare” è il futuro del ciclismo
Un corretto posizionamento in sella è il risultato di un lavoro interdisciplinare che combina conoscenze biomeccaniche, analisi individualizzata e monitoraggio continuo. Abbandonare un approccio standardizzato e abbracciare la personalizzazione è essenziale per migliorare le prestazioni e il comfort del ciclista, riducendo al contempo il rischio di infortuni.
L’evoluzione tecnologica e scientifica offre strumenti sempre più precisi per valutare le esigenze di ciascun atleta, ma è la capacità di ascoltare e comprendere le sensazioni del ciclista a fare la differenza. La biomeccanica della pedalata non è solo una questione di numeri, ma un processo dinamico che tiene conto della complessità e dell’unicità di ogni atleta.